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| Dopo oltre tre mesi di sosta, necessaria a causa di situazioni trascendenti la mia volontà, sono riuscito a tornare a camminare fra i verdeggianti sentieri ed a respirare l’aria pura, densa dei profumi del bosco e dei fiori tipici della tarda primavera. Come consueto, compagno di viaggio è stato Luca, accompagnato da alcuni suoi amici, ovvero Diego, Lucia e lo Zazza.
Il ritrovo è abbastanza tardi, verso le 10 del mattino, e, fra una questione e l’altra, riusciamo a iniziare la camminata solo verso le 11.30. Per lungo tempo il percorso prosegue su una strada sconnessa di terra battuta e sassi, percorribile anche da mezzi motorizzati, sotto un sole concente che si fa sentire fin dalle prime ore di marcia. Il percorso è in questo tratto una costante salita di media pendenza, poco affaticante se non per la lunghezza. Passiamo attraverso alcuni piccoli boschi e, dopo circa un’ora e mezza di cammino, arriviamo in un’ampia piana verdeggiante, circondata da alberi e dai monti boschivi, dove si trova il lago Moo. L’ambiente è particolarmente rilassante, e l’erba bassa e fresca fa nascer la tentazione di un appagante riposo. A destare da questi propositi ci pensa il vento, che soffia con modesta forza, ed il tempo divenuto ormai variabile e fresco, una volta fermi. Senza arrestarci ci dirigiamo verso il centro della radura, passando in un pantano, fino a raggiungere il letto del lago; la vista è abbastanza deludente, ed il lago è una pozzanghera pressoché arida. Torniamo comunque suoi nostri passi, lasciando il pantano e tornando sull’erba bassa, per fermarci a mangiare un boccone in un posto più riparato. Dopo un breve pranzo, riprendiamo il viaggio in direzione Rocca, attraversando da parte a parte l’ampio prato dove abbiamo desinato. Il primo tratto è una discesa di circa 5 minuti alla quale, in base all’itinerario, doveva seguire una salita ripida lunga di egual tempistica; in realtà imbocchiamo la via errata e scendiamo parecchio di quota prima di accorgerci dell’errore. Ripariamo comunque in poco tempo allo sbaglio ed imbocchiamo la via corretta, affrontando la salita senza eccessivi problemi. Continuiamo in un costante saliscendi fra boschi e sentieri sassosi più ampi, fino a che l’alternanza del sentiero non diventa un’effettiva salita lunga circa un’ora. Anche in questo caso, la pendenza in se non si dimostra eccessivamente difficoltosa, ma la lunghezza della medesima rende il tutto più faticoso. Il clima è diventato decisamente fresco, ed il sole ormai non compare più se non come uno spettro nascosto da un fitto velo di nubi. Terminata la salita, e raggiunto un tratto pianeggiante, deviamo, come previsto dalla guida, per poter osservare il lago Bino, od una parte del medesimo. Addentrandoci in un piccolo bosco arriviamo sul limitare di una misera spiaggia di terra e sassi larga si e no un metro, oltre la quale vi è un piccolo lago dall’intenso odore di alghe; sul versante opposto si para una ripida montagna...Read the whole post... |
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