Respiro

_Varkas_
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  1. 20/1 1:46 _Varkas_: proroga
  2. 14/11 21:50 _Varkas_: di nuovo
  3. 23/3 0:27 _Varkas_: ciao
  4. 29/9 18:52 _Varkas_: posticipo
  5. 1/9 23:58 _Varkas_: delay
  6. 10/9 19:12 _Varkas_: posticipo
  7. 5/10 19:15 _Varkas_: nuovo posticipo
  8. 27/11 21:27 _Varkas_: per posticipare scadenza
  9. 2/4 11:12 _Varkas_: Messaggio per posticipazione termini scadenza del sito. Non so se e quando le camminate riprenderanno, ma è comunque una memoria che voglio tener viva
  10. 28/12 10:27 _Varkas_: le camminate sono ormai più unice che rare. Un momento di stallo necessario e che non so quanto durerà. Fornirò aggiornamenti ed inserirò messaggi per far in modo che sto blog, per il quale ho sputato sangue e ricevuto aiuti, non scompaia
  11. 29/3 17:08 _Varkas_: tentata un'altra escursione in questi tempi ma, complice un'inaspettata abbondante nevicata in quota ed altri fattori indipendenti da me e da Luca, non si è fatto nulla. Sarà per un'altra volta
  12. 21/9 13:20 _Varkas_: aggiunta pagina sulle cascate del Perino del 30/08, con tanto di link di Vafud (che per una volta è stato più celere del sottoscritto). a voi
  13. 25/4 11:09 _Varkas_: i tempi non sono dei più rosei, e non pare esser giunta l'alba di un periodo migliore. Senza entrar nel merito, che non vi (vi? ma chi?) deve interessare, riprenderò a far camminate e scrivere appena riuscirò. Prima o poi aggiornerò questo blog, giuro
  14. 6/1 17:18 _Varkas_: aggiornata la pagine relativa all'escursione del 03/01/13 con in link di Vafud
  15. 27/10 11:59 _Varkas_: È da un po' che non si fanno escursioni. Un po' per tempo, un po' per altri motivi. Prima o poi riprenderemo. Ma questo messaggio vuol più che altro evitare che mi blindino il blog
  16. 10/8 23:43 _Varkas_: per ragioni che non sto a spiegare, nuovamente le escursioni son sospeseo, o comunque molto frammentate
  17. 28/3 19:17 _Varkas_: non so perchè scrivo, o soprattutto per chi scrivo, ma informo che le escursioni (per me) sono sospese per qualche tempo
  18. 28/2 22:40 _Varkas_: Aggiornata pagina dell'escursione del 19/02 alle cascate con il link di Vafud :)
  19. 31/1 12:23 Lucazeo: Il problema più che altro sarà ricaricarle :-P
  20. 31/1 12:23 Lucazeo: Io le foto le ho tutte a casa. Prendesse un colpo a chi ha chiuso megaupload e megapix, dove avevo materiale legittimo :-(
  21. 24/1 19:24 _Varkas_: solo ora mi sono reso conto che la chiusura di Megavideo ad opera del FBI ha toccato anche me. Posso tranquillamente dire addio (o arrivederci?) alle foto che scatta Luca. Con rabbia ho notato di aver perso tutte quelle delle passate escursioni.https://www.youtube.com/watch?v=9Q91-999gEM
  22. 4/1 10:56 _Varkas_: Non riusciamo purtroppo ad incastrare gli impegni, e pertanto le escursioni son poche. Una cosa è certa, non sono terminate. Il profumo ed il canto del bosco non sono cose alle quali intendo rinunciare.
  23. 11/10 21:46 _Varkas_: giusto per dare a ognuno le proprie colpe, i pochi che seguono questo blog possono lamentarsi con Luca (lucazeo qui) per l'assenza delle foto dalle varie escursioni. a partire dalla via del sale :angry: fino all'ultima, per la quale tardano ad arrivare :angry: :angry:
  24. 22/8 20:26 _Varkas_: aggiornamento del 22/08/11: : inserita la pagina in Vafud delle cascate del Perino e le foto di Luca della val di Mello
  25. 21/8 13:42 _Varkas_: Diamo un senso alla Tag. ci inserico anche gli aggiornamenti. Pagina cascate del Perino aggiornata con foto Luca. appena sarà aggiornato il sito di Vafud o verranno pubblicate le foto dell'ultima escursione aggiornerò e renderò voce.
  26. 27/7 18:42 _Varkas_: lungo periodo di pausa, più che altro forzata per impossibilità di trovare un fine settimana libero. I viaggi riprenderanno, e con essi i miei sproloqui senza fine e decenza.
  27. 27/5 20:37 _Varkas_: non ci avevo pensato, lo ammetto. inseriti nei vari post i link del sito di Vafud con il quale son gemellato. Vi invito a darci un occhio, è un sito molto interessante, ed avere due pareri anzichè uno solo è cosa positiva :)
  28. 7/5 11:15 _Varkas_: ed oggi salto la seconda escursione, con un po' di rammarico.Mi consola il fatto che presto ne verranno altre, siate (ma chi...) fiuciosi
  29. 7/12 20:28 _Varkas_: se mai ne troverò uno a tema, che mi ispiri, lo inserirò :P
  30. 7/12 0:06 Ruri: Son sempre qui che spio io! Ahahaha! Piuttosto, mettiti un avatar, dannato!
  31. 6/12 22:11 _Varkas_: Inserito link per reciproco scambio culturale. Ringrazio Ruri per la pazienza nello spiegarmi i procedimenti...Appena il compagno di scorribande mi passa le foto, aggiorno il blog :angry:
  32. 29/11 20:28 _Varkas_: poche escursioni in questo periodo. rimedieremo
  33. 29/8 0:27 _Varkas_: caricare 40 foto mi scoraggia....caricarne 246 mi annichilisce. Troverò presto una soluzione
  34. 31/7 11:30 _Varkas_: caricare 40 foto a gruppi di 3 mi scoraggia molto....
  35. 16/7 10:54 Ruri: *gnaula* cattivoooo
  36. 15/7 18:39 _Varkas_: non dovresti eccedere nel bere, soprattutto alle 11 del mattino
  37. 15/7 11:21 Ruri: Il resoconto, presumo.
  38. 14/7 17:40 Ruri: MUHAHAHAHAHAH! Boh.
  39. 14/7 13:10 _Varkas_: chi?
  40. 14/7 12:55 Ruri: He'll be back.
  41. 4/7 22:55 _Varkas_: fine dei resoconti, per il momento
  42. 21/6 15:16 Ruri: Io continuo ad avere Mac e quindi Safari sai...tsk.
  43. 21/6 13:10 _Varkas_: è abbastanza fermare lo scorrimento automatico. Per vedere poi le immagini nella loro reale dimensione, basta aprirle in una nuova scheda senza far partire l'anteprima (almeno con firefox)
  44. 20/6 23:14 Ruri: Le anteprime van troooppo veloci!
  45. 20/6 14:37 _Varkas_: tsk, il mare...
  46. 20/6 14:20 Ruri: Perché io sto con la felpa e 15° e tu vai al mare Luca...ç_ç
  47. 20/6 13:38 Lucazeo: Oh.... una tag board. Bon, ciao, vado al mare.
  48. 20/6 12:06 _Varkas_: forse, FORSE ci sono riuscito....
  49. 19/6 19:13 Ruri: Senza pietà!
  50. 19/6 19:06 _Varkas_: spammatrice....
  51. 19/6 18:58 Ruri: Buhahahahah! Collaudo la tag! Buhahahahahah!

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B_NORM    
view post Posted on 29/3/2015, 22:51 by: _Varkas_Reply
Ebbene si. Dopo circa un anno dall'ultima scrittura sulle camminate svolte, mi appresto a lasciare un nuovo testo diverso dal solito, sprovvisto di foto.
Nonostante sia di dubbio interesse ai più, ritengo sia il caso di mettere l'esperienza per iscritto e riportarla in questa mia piccola bacheca che, nonostante sia ormai letta saltuariamente da me medesimo e nessun altro, è comunque un "diario" delle camminate svolte in vita mia. Dovesse qualcuno capitare su questa pagina e dovesse essere interessato alle motivazioni che stanno portando ad una riduzione drastica delle camminate, invito a pormi la domanda di persona (per chi mi conosce) o a mandarmi un pm (ai quali valuterò se rispondere o meno).
Terminata questa lunga e futile premessa, mi appresto a descrivere la camminata di ieri nei pressi del Lago Nero (circa) e sul Monte Nero.
Non esagero nel dire che sia stata l'esperienza peggiore capitata durante le camminate montane. Come di consueto, la camminata è stata fatta (e proposta) da Luca.

Ci troviamo ad un orario più che ragionevole a Piacenza e, dopo aver parcheggiato la mia auto, ci dirigiamo con tranquillità verso il Passo dello Zovallo, intervallando il viaggio in auto con alcune pause per colazione, cibarie per Luca, e grappa / bargnolino per iniziare nel modo giusto la camminata.
Durante il viaggio in auto ci chiedavamo se ci sarebbe stata neve o meno, considerando la temperatura decisamente mite di queste giornate. Arrivati al Passo menzionato poc'anzi, la vista ha dato la risposta da se: neve. tanta TANTA neve.
Il nostro equipaggiamento non era diverso da quello di parecchie altre escursioni, a parte per il fatto che i miei scarponi (alti alla caviglia) hanno ormai il loro tempo ed hanno perso buon parte dell'impermeabilità, e che Luca era con scarpe da trekking basse.
Ci incamminiamo lungo l'ormai noto sentiero seguendo orme di ciaspole; già i primi passi sul manto nevoso facevano presagire la difficoltà che avrebbe avuto la camminata, ma entrambi siamo persone con ben poco criterio e ci abbiamo banalmente riso sopra.
Senza particolari problemi, seppur con la lentezza dovuta all'inattività di entrambi, arriviamo al crocevia con il bivio per il Monte Nero.
La neve è tanta, e già in quel primo tratto siamo sprofondati più volte, Luca soprattutto, fino al ginocchio ma, ciononostante, decidiamo di prendere la via per la vetta.
Il cielo è di un azzurro puro, intenso ed il sole scalda al punto tale da rendere del tutto superfluo l'uso di una giacca. Il piccolo problema è che il calore ha anche reso la neve meno solida, con conseguente facilità di sprofondamento.
Il cammino verso la vetta si dimostra tutt'altro che facile. Il crinale, coperto anche dagli alberi, resta all'ombra nel sole del mattino, e la neve è ancora compatta per via del freddo della notte. Questo ci impedisce di sprofondare, il più delle volte, ma rende anche la ripida salita particolarm...

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Comments: 3 | Views: 72Last Post by: Dreyght1 (7/4/2015, 18:40)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/9/2013, 12:15 by: _Varkas_Reply
Dopo una lunghissima assenza, alla quale probabilmente ne seguirà una eguale, io e Luca siamo tornati a camminare sulla terra e fra le fronde boschive; essendo entrambi fermi da svariati mesi, per ragioni che non sto a spiegare, abbiamo optato per una camminata che sapevamo molto tranquilla e fattibile, al fine di goderci l'effettiva passeggiata senza troppe pretese, e siamo tornati alle cascate del Perino.

Dopo l'incontro, fissato abbastanza tardi a causa degli orari dei treni, ci siamo diretti verso il paese Canadello, fermandoci solo per comprar due panini e bere una grappa.
Lasciata giù l'auto, ci siamo diretti lungo il piccolo sentierino che dal cimitero porta alla strada ghiaiosa che conduce all'agriturismo e, senza esitazione, abbiamo proseguito verso le cascate.
La strada era tranquilla, ed abbiamo affrontato il breve tratto fino alla scalinata per la prima cascata senza eccessivi problemi. Anche il clima pareva favorevole, e nei primi tratti della camminata si potevano sopportare anche i raggi del sole.
Un tratto discretamente impegnativo, per le nostre pietosi condizioni fisiche, è stata la scalinata verso la prima cascata, che ha mostrato tutti i limiti che mesi di inattività avevano portato seco.
Nei pressi dell'acqua spirava una leggera brezza fresca e umida che, assieme al panorama sempre molto suggestivo, appagava lo spirito accaldato dai giorni precedenti.
La risalita della scalinata, piuttosto lunga e ripida, è stata la vera prova del nove, e l'abbiamo superata con mediocri risultati. Senza infamia e senza lode.
Tornare a camminare fra i boschi, l'aria fresca e pungente delle zone d'ombra, mi provoca come sempre uno stato di benessere e di temporanea quiete, e con questa sensazione abbiamo proseguito lungo le altre cascate.
Proseguendo lungo il corso delle cascate, che eviterò di descrivere pechè non ne sono in grado e perchè non è la prima escursione in loco, abbiamo incrociato un sentiero crollato fra la terza e la quarta cascata (se non vado errato. O fra la seconda e la terza).
Ci siamo arrivati allontanadoci dal sentiero principale seguendo un sentierino secondario non indicato ed il rumore dell'acqua sulla nostra destra. Attraversare quel tratto piuttosto instabile non è stata la cosa più sicura di questo mondo, considerando che nell'ipotesi in cui fossimo scivolati ci saremmo fatti non poco male rotolando lungo il pendio verso gli amorevoli massi posti alla fine di esso, ma non è nulla che non si possa fare. E un po' di spirito di avventura, alla fine, non fa male e rende più appagante le cose.
Dopo una breve sosta per il pranzo sul bordo dell'ultima cascata, dalla portata maggiore rispetto alle precedenti uscite, abbiamo deciso di proseguire verso un paesino posto più a monte; quel tratto credo non sia stata la cosa più allegra per il corpo, in quanto era costante l'alternarsi di zone soleggiate e calde (vista l'ora) e zone ombrose e...

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Comments: 0 | Views: 49Last Post by: _Varkas_ (21/9/2013, 12:15)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/1/2013, 21:10 by: _Varkas_Reply
Escursione odierna con Luca, dopo un lungo periodo di sosta sia per me che per lui.
Vista la totale assenza di preparazione di entrambi, decidiamo di ri-fare un percorso già fatto in passato, nello specifico tornare a far visita al lago Moo ed al lago Bino già incontrati l’anno appena terminato. Un breve resoconto, nel quale cercherò di non esser prolisso.

Ci incontriamo alle 8 del mattino a Piacenza e, dopo aver lasciato giù la mia auto ed aver risolto qualche piccolo inghippo con il navigatore, ci dirigiamo verso Canadello, un piccolo paesino a circa 800 m slm dal quale sarebbe partita la nostra escursione.
Contrariamente a quanto potessimo aspettarci, elemento costante di tutta la camminata è la neve, che inizia ad accompagnarci già sulla strada e non ci abbandonerà mai durante la marcia.
Iniziamo a camminare lungo una salita completamente innevata, forti dell’itinerario seguito nella precedente visita più che della presenza dei segnali del CAI, che ci avrebbe condotto al lago Moo. La presenza della neve rende più lenta e difficoltosa la marcia, che procede a passo modesto per circa 2 ore e mezza, quasi costantemente in salita.
Evitiamo di esagerare, in modo da contenere le energie, e prima di mezzodì arriviamo al lago Moo, a poco più di 1100 m slm (ringrazio sempre Messner o quel suo emulatore che ha saggiamente indicato come tempo di percorrenza da Canadello al lago in 1 ora).
Tutto il panorama è avvolto da un soffice manto di neve farinosa, che abbraccia le fronde degli alberi, piegandone rami e talvolta tronchi, e fa da cappello alle rocce delle vette montane che ci sovrastano.
Mangiamo un panino, baciati dal sole sorprendentemente tiepido, che ci scalda il viso consentendoci di goderci la sosta senza il disagio del freddo; il lago, così come la piana che lo circonda, è completamente coperto di neve e ghiaccio, apparentemente poco resistente. Per evitare il bagno nell'acqua gelida, decisiamo di non fare sciocchezze.
Terminata la breve sosta riprendiamo il vecchio sentiero verso sud, segnalato dal CAI con direzione “Rocca”, con l’intento di raggiungere il lago Bino.
Attraversiamo un piccolo ruscello di pietra in pietra, non senza difficoltà da parte mia (che mi ribalto cadendo sulle rocce), e riprendiamo il sentiero nevoso in salita.
I segnali del CAI qui sono a dir poco lacunosi, e pertanto procediamo a ricordi; questo ci fa errare sentiero in un frangente, ma, resi conto dell’errore, torniamo sulla retta via.
La visita del lago Bino è preceduta da una lunga salita, non eccessivamente pendente ma comunque faticosa in considerazione della lunghezza, che conduce fino quasi alla vetta del monte. La presenza della neve rende difficile il cammino, ma nonostante alcuni intoppi fisici che rallentano la marcia riusciamo ad arrivare al secondo lago di buon ora.
Durante la precedente escursione ci eravamo fermati ad un piccolo laghetto sormontato da una montagna piena di ciottoli; solamente a seguito di al...

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Comments: 0 | Views: 115Last Post by: _Varkas_ (3/1/2013, 21:10)
 

B_NORM    
view post Posted on 10/8/2012, 23:18 by: _Varkas_Reply
Una camminata nata assolutamente per caso, fatta con Luca, Veronica (Ciaski), Fabio (Daet) e Camilla (Dreyght).
Cercando un rifugio dalla calura estiva, e volendo condurre Veronica, giunta al nord dalla barbara capitale, a vedere qualche posto interessante e fuori dal comune, decidiamo di far due passi alle Cascate del Perino.
La speranza di fuggire il caldo lungo il sentiero era nulla fin dal principio, ed infatti l'idea di base era di fermarci alla prima cascata per rinfrescarci con l'acqua fredda del fiume; contrariamente alle aspettative, abbiamo percorso invece tutto il sentiero, arrivando fino all'ultima cascata.

Partiamo tutti equipaggiati male, con scarpe non adatte (tranne Luca) e per alcuni con abbigliamento non consigliabile al sole di questa estate; recuperate due provvigioni per sopravvivere, iniziamo il cammino, che dalla chiesa porta all'agriturismo e successivamente nel bosco, attorno alle 11.30 (se non vado errato).
Il sole è davvero cocente, e la prima parte di sentiero, ghiaiosa e priva di ripari, è decisamente fastidiosa e spiacevole.
La cappa di calore ed il sole, che ci colpisce impietoso, ci fanno arrivare alla prima cascata non in perfette condizioni psico-fisiche, e, in virtù delle numerose e ripide scalinate che conducono al primo salto d'acqua, decidiamo di passare direttamente alla seconda cascata.
Arriviamo senza molta difficoltà alla meta preposta, con tutta l'intenzione di dar vita al proposito di rinfrescarci; la mole di gente presente ci spiazza, ed invece del bagno previsto preferiamo mangiare un panino in una zona un po' più isolata e nascosta della cascata.
Trascorriamo qui quasi un'oretta tranquilla, durante la quale tutti, fuorchè me e Camilla (sprovvisti di costume), entrano nel piccolo corso d'acqua e si allontanano per vedere i dintorni.
L'acqua qua non è eccessivamente fredda, ed il bagno fatto non è sufficiente ed abbastanza soddisfacente.
Recuperiamo i resti cartacei delle nostre provviste (cosa che dovrebbero far tutti, ma è ben nota la fatica nel riportare al primo cestino un sacchetto vuoto o di un mozzicone spento, pesa troppo il culo alla gente; meglio abbandonare tutto in loco) e ci dirigiamo verso la terza cascata.
Nonostante l'assenza di allenamento per tutti, il caldo, il pranzo fatto da poco, tutti riusciamo a proseguire senza soste (e, nonostante non sia una passeggiata ostica, mi sento di rendere onore ai miei compagni di cammino) ed arriviamo al terzo salto d'acqua dove tuttavia ci fermiamo poco e nulla.
Giunti ad un passo dal termine dell'itinerario completo, con scelta unanime proseguiamo verso la quarta cascata, dove incontriamo due ragazzi con due cani fradici, bramosi di una carezza e particolarmente contenti di essere al fresco.
Veronica, Fabio e Luca decidono di fare nuovamente il bagno, nonostante l'acqua abbia una temperatura decisamente più rigida di quella incontrata qualche km prima....

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Comments: 0 | Views: 237Last Post by: _Varkas_ (10/8/2012, 23:18)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/7/2012, 20:19 by: _Varkas_Reply
Terza escursione in tre settimane, sempre sugli appennini.
Incuranti del caldo torrido di queste prime settimane estive, io, Luca, sua cugina Ilaria ed una ragazza della quale purtroppo ho scordato il nome decidiamo di tornare dal buon vecchio Monte Nero.
Il timore più grande di tutti è quello del caldo, che comunemente abbraccia anche le vette appenniniche senza donar tregua a chi su di esse fa due passi.
Stavolta la sorte ci è stata favorevole.

Lasciamo giù la macchina al solito parcheggio ampio e sterrato, oltre Selva, e proseguiamo per l'ormai noto percorso boschivo.
Il caldo si fa indubbiamente sentire, comunque meno rispetto alla pianura, e questo ci permette di camminare con tranquillità per il sentiero che conduce all'incrocio con il bivio Monte Nero-Lago Nero.
Il sole è costantemente presente, ma il gioco di luce che offre, fra le verdi fronde boschive, lo rendono meno avverso, almeno alla vista.
Arriviamo senza nessun tipo di problema al bivio succitato, e decidiamo di percorrer la via che conduce al monte. Nonostante la salita abbastanza ripida, proseguiamo con ottimo passo e limitate soste. Talvolta si sente uno sbuffo di vento fresco, che permette di respirare e di scacciare la calura, comunque limitata in considerazione delle aspettative metereologiche pronosticate.
Arriviamo alla vista panoramica in relativo poco tempo, dove un provvidenziale vento fresco ci consente di osservare la bella vista del verdeggiante prato sottostante senza patire i morsi del sole. L'aria è decisamente piacevole, ed intrisa degli odori del bosco adiacente.
Ci soffermiamo per alcuni minuti scattando un paio di foto, per poi dirigerci verso la vetta del monte, distante poco più di 5 minuti di cammino.
Passiamo alcuni minuti anche in vetta al monte, a circa 1750 metri di altezza e, rinfrancati dall'aria costante e fresca, proseguiamo verso il prato cipolla.
Scendiamo il versante con tranquillità e senza alcun tipo di problema, sempre "rinfrescati" dal costante vento che ci raggiunge ogni qual volta non trova ostacoli lungo il suo corso.
Raggiungiamo in breve il prato cipolla, e decidiamo di proseguire verso il monte Bue. La salita di esso procede senza intoppi e di buon passo. In vetta al Bue il clima è simile a quello del suo predecessore, e, all'ombra di una capanna in legno della funivia (fortunatamente chiusa) mangiamo un boccone.
Non credevo avrei potuto dirlo in un estate tanto calda e non credevo avrei potuto dirlo sugli appennini, ma al termine della mezz'ora di sosta le braccia accaldate avevano i primi segni della pelle d'oca.
Dopo il pasto, scendiamo di nuovo verso il prato cipolla senza problemi, e successivamente attraverso un altro bosco, molto più caldo rispetto alla vetta del monte, fino ad arrivare, in circa 15 minuti, al lago nero.
Il lago è sovraffollato per i miei standard, e con l'affollamento umano cresce il segno dell'umano passaggio, quali ...

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Comments: 0 | Views: 76Last Post by: _Varkas_ (2/7/2012, 20:19)
 

B_NORM    
view post Posted on 25/6/2012, 20:48 by: _Varkas_Reply
A distanza di una settimana dall'escursione lungo i laghi della Val Nure, dirigiamo i nostri passi verso un luogo a me particolarmente gradito.
Dopo oltre un anno torniamo nei pressi del monte Ebro e del rifugio Orsi, non molto distante dalla vetta.
A partecipare alla camminata Luca, lo Zazza e sua cugina Ilaria con moroso Andrea.

Il caldo di questo periodo è pressante, e purtroppo gli Appennini sovente condividono la triste piaga della pianura dalla quale, chi più chi meno, arriviamo tutti. La sorte ci è tuttavia venuta in aiuto, almeno parzialmente, ed il sole per oltre il 90% del tragitto è rimasto nascosto dietro un velo consistente di nubi.

Iniziamo la camminata piuttosto sul tardi, lasciando la macchina a Caldirola a seguito di indicazioni di un signore, che ci diffidava dal salire a Colonia causa gara di biciclette e conseguente assenza di posto auto.
Camminiamo di conseguenza per 2 km circa su asfalto fino a raggiungere il luogo dove lo scorso anno avevamo parcheggiato. Comè logico pensare, il parcheggio era vuoto.

Iniziamo comunque il cammino per un lungo sentiero ghiaioso, piuttosto largo, in costante salita tranquillamente percorribile.
Anche se il sole spunta spunta solo sporadici fugaci attimi, il clima è pesantemente umido, ed il caldo è assillante nonostante l'ombra e l'altitudine. Presto il largo sentiero si fa più stretto, e sempre più spesso andiamo a camminare nel bosco.
Una ventata del profumo tipico del sottobosco mi ha investito quando mi sono addentrato fra gli alberi, già dopo pochi passi, e per un attimo il respiro di quell'aria così pura e profumata mi ha rallegrato lo spirito.
La salita, in virtù anche e soprattutto del caldo soffocante, non è agevolissima, e tutti grondiamo di sudore nonostante il breve tratto percorso.
La salita prosegue, quasi ininterrotamente fino al rifugio, dove la fame inizia a farsi sentire. Decidiamo comunque di proseguire, tenendo la visita al rifugio per una merenda pomeridiana, e ci rimettiamo a marciare in direzione dell'Ebro. Il primo tratto dopo il rifugio è decisamente ripido, e questo, accompagnato dalla cappa di calura, rende la salita dell'ultimo tratto più faticosa.
Il panorama intorno a noi è pressochè nullo. Le nubi, che ci graziano dalla visita del sole, coprono ogni cosa, e sembra quasi che i monti siano inglobati da un'innaturale nebbia, dalla quale emerge solo la parte finale della montagna.
Terminato il bosco, arriviamo in un'ampia salita verdeggiante e pratosa, Qui si ha ancora maggiormente il fatto di essere nel vuoto, e man mano che si sale di quota le nubi iniziano a correrti accanto.
Non senza fatica percorriamo il versante erboso fino ad arrivare in cresta al monte, che, deviando sulla sinistra, ci avrebbe permesso di raggiunger la cima dell'Ebro. Ci rifocilliamo per una 20 di minuti e, invece di dirigerci verso l'Ebro per poi tornare indietro pochi secondi dopo seguendo la stessa ...

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Comments: 0 | Views: 73Last Post by: _Varkas_ (25/6/2012, 20:48)
 

B_NORM    
view post Posted on 11/6/2012, 19:50 by: _Varkas_Reply
Dopo oltre tre mesi di sosta, necessaria a causa di situazioni trascendenti la mia volontà, sono riuscito a tornare a camminare fra i verdeggianti sentieri ed a respirare l’aria pura, densa dei profumi del bosco e dei fiori tipici della tarda primavera.
Come consueto, compagno di viaggio è stato Luca, accompagnato da alcuni suoi amici, ovvero Diego, Lucia e lo Zazza.

Il ritrovo è abbastanza tardi, verso le 10 del mattino, e, fra una questione e l’altra, riusciamo a iniziare la camminata solo verso le 11.30.
Per lungo tempo il percorso prosegue su una strada sconnessa di terra battuta e sassi, percorribile anche da mezzi motorizzati, sotto un sole concente che si fa sentire fin dalle prime ore di marcia.
Il percorso è in questo tratto una costante salita di media pendenza, poco affaticante se non per la lunghezza.
Passiamo attraverso alcuni piccoli boschi e, dopo circa un’ora e mezza di cammino, arriviamo in un’ampia piana verdeggiante, circondata da alberi e dai monti boschivi, dove si trova il lago Moo.
L’ambiente è particolarmente rilassante, e l’erba bassa e fresca fa nascer la tentazione di un appagante riposo. A destare da questi propositi ci pensa il vento, che soffia con modesta forza, ed il tempo divenuto ormai variabile e fresco, una volta fermi.
Senza arrestarci ci dirigiamo verso il centro della radura, passando in un pantano, fino a raggiungere il letto del lago; la vista è abbastanza deludente, ed il lago è una pozzanghera pressoché arida. Torniamo comunque suoi nostri passi, lasciando il pantano e tornando sull’erba bassa, per fermarci a mangiare un boccone in un posto più riparato.
Dopo un breve pranzo, riprendiamo il viaggio in direzione Rocca, attraversando da parte a parte l’ampio prato dove abbiamo desinato.
Il primo tratto è una discesa di circa 5 minuti alla quale, in base all’itinerario, doveva seguire una salita ripida lunga di egual tempistica; in realtà imbocchiamo la via errata e scendiamo parecchio di quota prima di accorgerci dell’errore. Ripariamo comunque in poco tempo allo sbaglio ed imbocchiamo la via corretta, affrontando la salita senza eccessivi problemi.
Continuiamo in un costante saliscendi fra boschi e sentieri sassosi più ampi, fino a che l’alternanza del sentiero non diventa un’effettiva salita lunga circa un’ora.
Anche in questo caso, la pendenza in se non si dimostra eccessivamente difficoltosa, ma la lunghezza della medesima rende il tutto più faticoso. Il clima è diventato decisamente fresco, ed il sole ormai non compare più se non come uno spettro nascosto da un fitto velo di nubi.
Terminata la salita, e raggiunto un tratto pianeggiante, deviamo, come previsto dalla guida, per poter osservare il lago Bino, od una parte del medesimo. Addentrandoci in un piccolo bosco arriviamo sul limitare di una misera spiaggia di terra e sassi larga si e no un metro, oltre la quale vi è un piccolo lago dall’intenso odore di alghe; sul versante opposto si para una ripida montagna...

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Comments: 0 | Views: 162Last Post by: _Varkas_ (11/6/2012, 19:50)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/2/2012, 18:55 by: _Varkas_Reply
Dopo una lunga pausa forzata, siamo tornati a far due passi fra i monti, ri-affrontando la quieta passeggiata lungo il corso del Perino.

Partiamo con tutta calma, ben consapevoli dei limiti dell’escursione, in termini di distanza e lunghezza; dopo il consueto viaggio in auto, con vari passaggi di ghiaccio compatto sull’asfalto, arriviamo al parcheggio ed iniziamo la nostra passeggiata verso le 10.30.
Il sentiero è un continuo intervallarsi di neve compatta, ghiaccio e sentiero ghiaioso che qua e la sbuca da sotto il manto del gelo, e con qualche cautela riusciamo a percorrerlo senza problemi. Il problema del mantenimento dell’equilibrio e del ghiaccio sarà costante per tutta l’escursione, e non darà pace se non in pochi effimeri momenti.
La speranza di entrambi era quella di poter assistere allo spettacolo delle cascate ghiacciate, dopo il violento gelo che ha colpito il Paese, ma lo scroscio nitido dell’acqua ci fa comprendere fin da subito che il nostro desiderio non si concretizzerà; non del tutto perlomeno.
Incontriamo le prime difficoltà durante la discesa delle lunghe scale che conducono alla prima cascata; gli scalini sono coperti da un lieve manto di neve, e quelli visibili sono comunque molto ostici da percorrere per via del ghiaccio che fa slittare i piedi.
Con qualche attenzione riusciamo ad arrivare a destinazione e lo spettacolo che ci si para innanzi è qualcosa di piacevolmente insolito: l’acqua salta dalle rocce, per poi cadere rumorosamente in una conca parzialmente ghiacciata. Tutto lo scenario attorno fa da cornice a questa piacevole vista, e le stalattiti di ghiaccio danno idea degli effetti del gelo dei giorni scorsi. Luca decide saggiamente di camminare su un pezzo di ghiaccio, che si spacca e lo fa cadere fino a metà polpaccio nell’acqua gelata; nel cercare di risalire romperà altri pezzi di ghiaccio, rinfrescando maggiormente scarponi e gambe.
Arrivati alla seconda cascata, dalla piacevole vista, decidiamo di seguire il corso del torrente, senza seguire la strada a ritroso, e sorprendentemente riusciamo a ritrovare il segnavia di li a poco che ci condurrà al terzo salto dell’acqua. Qui, mossi da orgoglio (o probabilmente da idiozia) decidiamo di seguire le orme di escursionisti passati di li tempo prima e, invece di tornare indietro per la stessa strada, saliamo per un versante del monte, dal fondo ghiaioso e ghiacciato.
La salita non è agevole e praticamente ad ogni passo devo aiutarmi con le mani per evitare di scivolare e tornare nei pressi dell’acqua gelida.
Con soddisfazione, contrariamente alle aspettative, guadagniamo la vetta di quella salita e riusciamo a riprendere il nostro cammino.
Senza perdermi in eccessivi sproloqui, merita menzione la discesa alle ultime due cascate, oltre che per le cascate in sé, anche per il ghiaccio sul sentiero ripido che ci ha fatti scivolare diverse volte.
Neppure Luca ha retto la scivolosità del ghiaccio ed in due frangenti ha ceduto crollando nella ...

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Comments: 0 | Views: 107Last Post by: _Varkas_ (19/2/2012, 18:55)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/1/2012, 21:27 by: _Varkas_Reply
Escursione odierna fatta con Luca, Lucia e Guido, due suoi amici dei quali ho scoperto la presenza direttamente stamattina.
Dopo una serie di problemi che non mi pare opportuno menzionare, ieri sera, dopo le 23, decidiamo in modo definitivo di fare una camminata per la data odierna.
Essendo entrambi fermi da tempo, essendo fuori forma e desiderando Luca fare alcune fotografie, scegliamo una meta già nota, eppur sempre piacevole.
Non potevamo iniziare l'anno nuovo senza tornare a porgere i nostri saluti al Monte Nero ed al Lago omonimo, pertanto decidiamo di fare la nostra visita dal caro e vecchio amico.

Fin dal principio, all'uscita di casa per guidare verso il luogo di ritrovo con Luca, si palesa il clima freddo della giornata, e la temperatura è alcuni gradi sotto lo 0.
Come al solito ci ritroviamo con puntualità ed in auto verso un posteggio dopo Selva, presso il quale abbiamo lasciato l'auto. A confermare il giudizio circa il clima del giorno una simpatica sbandata di Luca in una curva, che ha reagito come suo solito, con divertimento tipico dei bambini.
Ci mettiamo in cammino verso il cartello che offre le indicazioni verso il lago o verso il monte Nero. Il clima è freddo, ma ciò nonostante il sole, che inizia coi suoi raggi a scaldare il giorno, consente di non risentire granchè del freddo che, anzi, ben presto cede il passo alla calura dovuta al movimento.
Arrivati al segnavia precedentemente citato, decidiamo di comune accordo di seguire per il monte Nero, successivamente il monte Bue ed infine, in un percorso quasi circolare, passare per il lago nero ed infine verso casa; un itinerario ormai ben noto sia a me che a Luca, ma che comunque è sempre piacevole da fare.
Percorriamo la salita verso il monte senza molti problemi, intervallandola con alcune soste per far riprendere la dama che si è unita a noi, e presto siamo in alta quota.
Il bosco pare ghiacciato, come reso dormiente dal freddo che rende dura la terra, scivolose le rocce e che copre il terreno qua e la con chiazze sempre più frequenti di neve ghiacciata,
Arriviamo in vetta al monte Nero verso le 12.30, ed il calore del sole ci consente di non risentire della modesta altitudine alla quale ci troviamo, quantificabile attorno ai 1750 metri slm. Il lago sottostante ha un'aria particolare; fin dall'alto si può vedere chiaramente che è ghiacciato, e su di esso vi sono spruzzi qua e la di neve, che coprono l'opacità dell'acqua congelata. Dopo una breve sosta iniziamo il percorso in cresta al monte, giù per il sentierino a strapiombo già incontrato in passato. Nelle zone ove il sole non giunge con i suoi raggi il ghiaccio è ben presente e compatto, pronto a far mettere il piede in fallo a chiunque su di esso si appoggi.
L'inconveniente del ghiaccio, ovviamente, fa rallentare il passo, ma non ci impedisce di arrivare al prato Cipolla (e mi chiedo chi abbia dato questi nomi...) senza particolari difficoltà e con una so...

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Comments: 1 | Views: 91Last Post by: Lucazeo (31/1/2012, 12:26)
 

B_NORM    
view post Posted on 27/11/2011, 21:57 by: _Varkas_Reply
Gita odierna fatta con il Bone e con Red in Valsassina. Così come accadeva in passato, quando le scorribande col Bone erano più frequenti, lasciamo a lui la scelta del posto e l’organizzazione, essendo tra le altre cose il più esperto fra noi per quanto riguarda l’arco alpino.

Partiamo da casa senza nessuna fretta verso le 10.20 e, considerando le soste per il recupero delle cibarie per il pranzo, arriviamo ad Introbio (circa 600 m slm) attorno a mezzodì.
Lasciamo la macchina ad un parcheggio ed iniziamo il nostro cammino verso il rifugio Santa Rita, non eccessivamente distante in termini chilometrici. Il primo tratto è purtroppo tutto su asfalto segno che la montagna è purtroppo stata colonizzata dalle comodità umane. Terminato il primo tratto su asfalto, che ci ha condotto sopra Introbio, proseguiamo con una costante alternanza di tratti boschivi, comunque per lo più sassosi, e gettate di asfalto fatte per consentire alle jeep di raggiungere abitazioni/rifugi posti più in su.
Una costante di tutto il primo giorno è stata la salita. Sia io che Red siamo fuori allenamento, al contrario del Bone che ha iniziato a correre per i monti, e quindi per un bel po’ accusiamo la salita priva di riscaldamento.
Facciamo una piccola deviazione, notando l’indicazione della Cascata Belvedere, e passiamo qualche minuto ad osservare uno spettacolo raro. L’acqua fa un salto di quasi 100 m per poi tuffarsi in una conca dal color verde acqua.
Riprendiamo l’itinerario stabilito, riusciamo senza eccessivi ritardi a terminare il primo tratto, decisamente impegnativo e pendente. Da quel momento, nei pressi di una delle tante fontane, la salita sarebbe stata più abbordabile salvo eccezioni.
Mangiamo un panino verso le 14 nei pressi di una fontana, attrezzata con un tavolo in legno e dopo una breve sosta ripartiamo.
Camminiamo a lungo, mantenendo un buon passo intervallato da poche brevi soste, ed arriviamo verso le 17 al rifugio Madonna della Neve, attorno ai 1600 m di altitudine.
Il sole inizia ad esser basso, e di conseguenza riprendiamo per la nostra meta senza fermarci.
Già da li si vedeva la bandiera in lontananza del rifugio Santa Rita, e questo ci ha dato l’illusione di arrivare in poco a destinazione. Iniziamo l’ultimo tratto del primo giorno ed, in 10 minuti di marcia decisamente di ottimo passo, la bandiera sembra ad un tiro di schioppo. Il sentiero è piuttosto ripido e faticoso, e più proseguiamo più cresce in noi la consapevolezza di aver sbagliato la valutazione della distanza ed il timore di arrivare con il buio.
Dobbiamo accostarci per far passare un’allegra combriccola di motociclisti che ha saggiamente deciso di percorrere un sentiero da fare a piedi con le loro maledette moto; il Bone si ferma a fare delle foto al tramonto sopraggiunto, che dona alle montagne ed al cielo una tonalità e dei riflessi veramente impagabili. Io e Red proseguiamo, consci della capacità del nostro compagno di raggiungerci senza difficoltà, fin...

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Comments: 0 | Views: 519Last Post by: _Varkas_ (27/11/2011, 21:57)
 

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