Respiro


 
Replying to Cascate del Perino - 19.02.2012
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_Varkas_Posted: 19/2/2012, 18:55
Dopo una lunga pausa forzata, siamo tornati a far due passi fra i monti, ri-affrontando la quieta passeggiata lungo il corso del Perino.

Partiamo con tutta calma, ben consapevoli dei limiti dell’escursione, in termini di distanza e lunghezza; dopo il consueto viaggio in auto, con vari passaggi di ghiaccio compatto sull’asfalto, arriviamo al parcheggio ed iniziamo la nostra passeggiata verso le 10.30.
Il sentiero è un continuo intervallarsi di neve compatta, ghiaccio e sentiero ghiaioso che qua e la sbuca da sotto il manto del gelo, e con qualche cautela riusciamo a percorrerlo senza problemi. Il problema del mantenimento dell’equilibrio e del ghiaccio sarà costante per tutta l’escursione, e non darà pace se non in pochi effimeri momenti.
La speranza di entrambi era quella di poter assistere allo spettacolo delle cascate ghiacciate, dopo il violento gelo che ha colpito il Paese, ma lo scroscio nitido dell’acqua ci fa comprendere fin da subito che il nostro desiderio non si concretizzerà; non del tutto perlomeno.
Incontriamo le prime difficoltà durante la discesa delle lunghe scale che conducono alla prima cascata; gli scalini sono coperti da un lieve manto di neve, e quelli visibili sono comunque molto ostici da percorrere per via del ghiaccio che fa slittare i piedi.
Con qualche attenzione riusciamo ad arrivare a destinazione e lo spettacolo che ci si para innanzi è qualcosa di piacevolmente insolito: l’acqua salta dalle rocce, per poi cadere rumorosamente in una conca parzialmente ghiacciata. Tutto lo scenario attorno fa da cornice a questa piacevole vista, e le stalattiti di ghiaccio danno idea degli effetti del gelo dei giorni scorsi. Luca decide saggiamente di camminare su un pezzo di ghiaccio, che si spacca e lo fa cadere fino a metà polpaccio nell’acqua gelata; nel cercare di risalire romperà altri pezzi di ghiaccio, rinfrescando maggiormente scarponi e gambe.
Arrivati alla seconda cascata, dalla piacevole vista, decidiamo di seguire il corso del torrente, senza seguire la strada a ritroso, e sorprendentemente riusciamo a ritrovare il segnavia di li a poco che ci condurrà al terzo salto dell’acqua. Qui, mossi da orgoglio (o probabilmente da idiozia) decidiamo di seguire le orme di escursionisti passati di li tempo prima e, invece di tornare indietro per la stessa strada, saliamo per un versante del monte, dal fondo ghiaioso e ghiacciato.
La salita non è agevole e praticamente ad ogni passo devo aiutarmi con le mani per evitare di scivolare e tornare nei pressi dell’acqua gelida.
Con soddisfazione, contrariamente alle aspettative, guadagniamo la vetta di quella salita e riusciamo a riprendere il nostro cammino.
Senza perdermi in eccessivi sproloqui, merita menzione la discesa alle ultime due cascate, oltre che per le cascate in sé, anche per il ghiaccio sul sentiero ripido che ci ha fatti scivolare diverse volte.
Neppure Luca ha retto la scivolosità del ghiaccio ed in due frangenti ha ceduto crollando nella neve; per una volta ho resistito, vagamente, meglio io da questo punto di vista.
Passata l’ultima cascata, dove mangiamo un panino e incrociamo un escursionista munito di ciaspole con due cane iper-attivi (uno soprattutto), torniamo sul sentiero principale e ci dirigiamo verso l’auto.
Durante il tragitto scendiamo lungo altre scale, per vedere una cascata saltata in precedenza, e rientriamo con contenute (circa) difficoltà che sono le 13.30 circa.

Un’escursione veramente breve, che a istinto penso si attesti sui 5-6 km, ma che, per le condizioni del terreno, non si è dimostrata agevolissima.
Comunque sempre piacevole.

Vi lascio le foto, che non rendono giustizia al suggestivo ed affascinante panorama che ho visto con i miei occhi.

Buona visione: https://picasaweb.google.com/1052110328973...gCKKltb7AuM6Lbw

Aggiornamento del 28/02/2012
Luca ha scritto qualche riga sul diario del viandante ed ha pubblicato alcune foto.
Vi lascio il link diretto: www.vafud.com/wiki/Cascate_del_Perino