Respiro


 
Replying to Laghi Moo e Bino 03.01.2013
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_Varkas_Posted: 3/1/2013, 21:10
Escursione odierna con Luca, dopo un lungo periodo di sosta sia per me che per lui.
Vista la totale assenza di preparazione di entrambi, decidiamo di ri-fare un percorso già fatto in passato, nello specifico tornare a far visita al lago Moo ed al lago Bino già incontrati l’anno appena terminato. Un breve resoconto, nel quale cercherò di non esser prolisso.

Ci incontriamo alle 8 del mattino a Piacenza e, dopo aver lasciato giù la mia auto ed aver risolto qualche piccolo inghippo con il navigatore, ci dirigiamo verso Canadello, un piccolo paesino a circa 800 m slm dal quale sarebbe partita la nostra escursione.
Contrariamente a quanto potessimo aspettarci, elemento costante di tutta la camminata è la neve, che inizia ad accompagnarci già sulla strada e non ci abbandonerà mai durante la marcia.
Iniziamo a camminare lungo una salita completamente innevata, forti dell’itinerario seguito nella precedente visita più che della presenza dei segnali del CAI, che ci avrebbe condotto al lago Moo. La presenza della neve rende più lenta e difficoltosa la marcia, che procede a passo modesto per circa 2 ore e mezza, quasi costantemente in salita.
Evitiamo di esagerare, in modo da contenere le energie, e prima di mezzodì arriviamo al lago Moo, a poco più di 1100 m slm (ringrazio sempre Messner o quel suo emulatore che ha saggiamente indicato come tempo di percorrenza da Canadello al lago in 1 ora).
Tutto il panorama è avvolto da un soffice manto di neve farinosa, che abbraccia le fronde degli alberi, piegandone rami e talvolta tronchi, e fa da cappello alle rocce delle vette montane che ci sovrastano.
Mangiamo un panino, baciati dal sole sorprendentemente tiepido, che ci scalda il viso consentendoci di goderci la sosta senza il disagio del freddo; il lago, così come la piana che lo circonda, è completamente coperto di neve e ghiaccio, apparentemente poco resistente. Per evitare il bagno nell'acqua gelida, decisiamo di non fare sciocchezze.
Terminata la breve sosta riprendiamo il vecchio sentiero verso sud, segnalato dal CAI con direzione “Rocca”, con l’intento di raggiungere il lago Bino.
Attraversiamo un piccolo ruscello di pietra in pietra, non senza difficoltà da parte mia (che mi ribalto cadendo sulle rocce), e riprendiamo il sentiero nevoso in salita.
I segnali del CAI qui sono a dir poco lacunosi, e pertanto procediamo a ricordi; questo ci fa errare sentiero in un frangente, ma, resi conto dell’errore, torniamo sulla retta via.
La visita del lago Bino è preceduta da una lunga salita, non eccessivamente pendente ma comunque faticosa in considerazione della lunghezza, che conduce fino quasi alla vetta del monte. La presenza della neve rende difficile il cammino, ma nonostante alcuni intoppi fisici che rallentano la marcia riusciamo ad arrivare al secondo lago di buon ora.
Durante la precedente escursione ci eravamo fermati ad un piccolo laghetto sormontato da una montagna piena di ciottoli; solamente a seguito di alcune ricerche siamo venuti a sapere che una frana ha diviso il lago, e che quello che avevamo visto in quell’escursione non era che una piccola parte.
Trascorriamo sul lago Bino, quello “intero”, una 15 di minuti, durante i quali facciamo un secondo breve pranzo; il lago, così come il precedente, si presenta ghiacciato nello strato superficiale e macchiato qua e la da spruzzi di neve, e ciò dona alla vista uno spettacolo degno di indubbia nota.
Avremmo voluto percorrere l’intero percorso ad anello ma, in virtù della nostra scarsa preparazione e del tramonto di li ad un paio d’ore, decidiamo di percorrere la via a ritroso per tornare all’auto, dove arriviamo verso le 16.15.

Probabilmente, con maggiore raziocinio, avremmo dovuto tener conto dell’elemento neve e scegliere di conseguenza una meta più corta in termini chilometrici, vista l'assenza di preparazione fisica, ma il ruolo della persona saggia e prudente calza poco sia a me che a Luca (che addirittura aveva proposto una camminata di due giorni, giusto per riprendere con qualcosa di leggero leggero).
Ho trovato l’escursione decisamente piacevole, ed averla portata a termine con relativa tranquillità (a parte l’acquario nelle scarpe, con conseguente ghiaccio ai piedi) mi ha dato una bella soddisfazione.
Unico neo che devo evidenziare è il silenzio quasi irreale della foresta; nessun animale è giunto a farci visita (e fin qui me lo potevo aspettare) e nessun animale si è fatto sentire durante tutta l’escursione. Personalmente amo i suoni del bosco, il canto dei vari uccelli ed il vociare di animali nascosti fra gli alberi, e l’assenza di tutti questi elementi “di vita” mi ha dispiaciuto un po’.

Volevo esser poco prolisso, ma anche stavolta ho scritto una valanga di parole.
Concludo dunque il mio sproloquio lasciandovi il link con le fotografie che ho scattato: https://picasaweb.google.com/1052110328973...CIPcquuAn8z1qgE

Edit del 05/01/2013: aggiungo link del diario del viandante con alcune foto e recensione dell'escursione: www.vafud.com/wiki/Laghi_Moo_e_Bino