Respiro

Monti Nero + Bue + Lago Nero 15/01/2012

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_Varkas_
view post Posted on 15/1/2012, 21:27 by: _Varkas_
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Escursione odierna fatta con Luca, Lucia e Guido, due suoi amici dei quali ho scoperto la presenza direttamente stamattina.
Dopo una serie di problemi che non mi pare opportuno menzionare, ieri sera, dopo le 23, decidiamo in modo definitivo di fare una camminata per la data odierna.
Essendo entrambi fermi da tempo, essendo fuori forma e desiderando Luca fare alcune fotografie, scegliamo una meta già nota, eppur sempre piacevole.
Non potevamo iniziare l'anno nuovo senza tornare a porgere i nostri saluti al Monte Nero ed al Lago omonimo, pertanto decidiamo di fare la nostra visita dal caro e vecchio amico.

Fin dal principio, all'uscita di casa per guidare verso il luogo di ritrovo con Luca, si palesa il clima freddo della giornata, e la temperatura è alcuni gradi sotto lo 0.
Come al solito ci ritroviamo con puntualità ed in auto verso un posteggio dopo Selva, presso il quale abbiamo lasciato l'auto. A confermare il giudizio circa il clima del giorno una simpatica sbandata di Luca in una curva, che ha reagito come suo solito, con divertimento tipico dei bambini.
Ci mettiamo in cammino verso il cartello che offre le indicazioni verso il lago o verso il monte Nero. Il clima è freddo, ma ciò nonostante il sole, che inizia coi suoi raggi a scaldare il giorno, consente di non risentire granchè del freddo che, anzi, ben presto cede il passo alla calura dovuta al movimento.
Arrivati al segnavia precedentemente citato, decidiamo di comune accordo di seguire per il monte Nero, successivamente il monte Bue ed infine, in un percorso quasi circolare, passare per il lago nero ed infine verso casa; un itinerario ormai ben noto sia a me che a Luca, ma che comunque è sempre piacevole da fare.
Percorriamo la salita verso il monte senza molti problemi, intervallandola con alcune soste per far riprendere la dama che si è unita a noi, e presto siamo in alta quota.
Il bosco pare ghiacciato, come reso dormiente dal freddo che rende dura la terra, scivolose le rocce e che copre il terreno qua e la con chiazze sempre più frequenti di neve ghiacciata,
Arriviamo in vetta al monte Nero verso le 12.30, ed il calore del sole ci consente di non risentire della modesta altitudine alla quale ci troviamo, quantificabile attorno ai 1750 metri slm. Il lago sottostante ha un'aria particolare; fin dall'alto si può vedere chiaramente che è ghiacciato, e su di esso vi sono spruzzi qua e la di neve, che coprono l'opacità dell'acqua congelata. Dopo una breve sosta iniziamo il percorso in cresta al monte, giù per il sentierino a strapiombo già incontrato in passato. Nelle zone ove il sole non giunge con i suoi raggi il ghiaccio è ben presente e compatto, pronto a far mettere il piede in fallo a chiunque su di esso si appoggi.
L'inconveniente del ghiaccio, ovviamente, fa rallentare il passo, ma non ci impedisce di arrivare al prato Cipolla (e mi chiedo chi abbia dato questi nomi...) senza particolari difficoltà e con una sola sosta di riposo. Il tragitto è sorprendentemente trafficato di escursionisti, taluni con adorabili cani liberi di camminare felici e privi di corde a trattenerli.
Lasciamo la scelta circa il da farsi a Lucia e Guido, non molto allenati a camminate di questo tipo, e senza batter ciglio od esitazioni decidono di salire verso il monte Bue. La salita è per una ripida pendenza che comunemente è ciottolosa, ma che oggi si presenta in costante alternanza fra ghiaccio scivoloso e neve compatta, sulla quale gli scarponi fanno diligentemente presa. Con qualche intoppo riusciamo ad arrivare in vetta al Bue in una mezz’oretta e, dopo un giro di perlustrazione ci dirigiamo verso la croce in legno posta sulla cima, e li pranziamo.
Passata una mezz'oretta circa riprendiamo il cammino a ritroso, e rifare la pendenza precedentemente fatta in salita ci dona qualche rischio che fortunatamente non ha conseguenze diverse da qualche scivolone.
Giriamo per il lago Nero, verso una parte dell'escursione, probabilmente, meno esposta al sole durante le ore diurne. Da questo momento in avanti sul sentiero da percorrere diventa costante la presenza del ghiaccio, che rende insicuro il passo e precaria la presa degli scarponi. Solo Luca, che con equilibrio invidiabile ed una buona dose di incoscienza non si cura di questi dettagli, ci cammina sopra senza molte conseguenze, a parte qualche scivolone che tuttavia non lo fa cadere.
Arriviamo al lago, che si conferma completamente ghiacciato, e questo offre uno spettacolo decisamente piacevole. Con un po' di titubanza iniziamo a camminarci sopra e, una volta compreso che il ghiaccio avrebbe retto, ci spingiamo verso la riva opposta con molta lentezza, mossa più che altro da volontà di godersi questa strana sensazione che non dalla prudenza.
Passiamo una buona mezz’oretta a camminare e giocare sul lago ghiacciato, scoprendo che lo spessore del ghiaccio è decisamente considerevole e pertanto le crepe che si vedono difficilmente avranno una qualche conseguenza. Facciamo alcune foto assaporando il sole che lentamente scende nascondendosi sempre maggiormente dietro il profilo dei monti e, quando ciò accade, ci dirigiamo verso il sentiero per l'auto ed il ritorno a casa.
Come già detto, il ghiaccio diventa costante lungo i sentieri; dopo il lago la sua presenza inizia a farla da padrone indiscusso, e la camminata diventa una costante ricerca di sentieri alternativi, o di rischi di cadute. Il ghiaccio offre tuttavia spunti di giocosità, ed in un tratto del sentiero, spoglio di rocce sporgenti, la ricerca di sentieri laterali viene sostituita da un più semplice "scivolare sul ghiaccio". continuiamo il nostro cammino passando attraverso la torbiera, incrociamo nuovamente il lago che scompare durante i mesi estivi e lentamente torniamo a camminare nel bosco, ad altitudine più bassa.
I due torrentelli che li attraversano, e che dalla primavera inoltrata si saltano per evitare di bagnarsi, sono completamente ghiacciati al pari del lago, ed offrono uno spettacolo decisamente piacevole. Nello scendere troviamo un torrentello nel quale si sente ancora il rumore dell'acqua che scorre. Rompiamo un piccolo angolo del ghiaccio, in prossimità di un buco, e raggiungiamo l'acqua che scorre. I miei compagni di camminata assaporano l'acqua di fonte, completamente gelida e, dissetati, riprendiamo la marcia. Il sentiero prosegue tranquillo, ed il ghiaccio che era diventato una non indifferente difficoltà cede il passo se non in pochi sporadici punti. Raggiungiamo il primo crocevia incrociato alla partenza e, da li a 10 minuti circa, siamo all'auto per il ritorno a casa, attorno alle 15.45.

Il Monte Nero ed il Lago Nero sono sempre molto piacevoli da vedersi e, nonostante la carenza di neve, anche questa è stata un'escursione decisamente piacevole, con l'ospite del ghiaccio, inatteso e mai incontrato in simile quantità lungo i sentieri.
Sul Monte Bue, così come sul Maggiorasca che si vede, sono presenti strutture umane e questo, con tutto ciò che ne comporta (quale, ad esempio, il più comune inquinamento, emblema della civiltà e della superiorità umana) e pertanto la loro vista mi offre poco, e non è gradita come quella sul loro fratello Monte Nero, inviolato per pendenze ed impossibilità di fabbricazione in vetta.
Ringrazio Lucia e Guido per la compagnia e la presenza, nella speranza si siano divertiti.

A voi che leggete lascio le foto che ho scattato; sperando, ma non vado oltre la speranza, che Luca pubblichi le sue, inizio a pubblicare il link con le mie foto.

Buona visione.
Link: https://picasaweb.google.com/1052110328973...CN-2l-SksauyswE
 
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