Respiro

Percorso ad anello da Canadello – Laghi dell’alta Val Nure 10.06.2012

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_Varkas_
view post Posted on 11/6/2012, 19:50 by: _Varkas_
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Dopo oltre tre mesi di sosta, necessaria a causa di situazioni trascendenti la mia volontà, sono riuscito a tornare a camminare fra i verdeggianti sentieri ed a respirare l’aria pura, densa dei profumi del bosco e dei fiori tipici della tarda primavera.
Come consueto, compagno di viaggio è stato Luca, accompagnato da alcuni suoi amici, ovvero Diego, Lucia e lo Zazza.

Il ritrovo è abbastanza tardi, verso le 10 del mattino, e, fra una questione e l’altra, riusciamo a iniziare la camminata solo verso le 11.30.
Per lungo tempo il percorso prosegue su una strada sconnessa di terra battuta e sassi, percorribile anche da mezzi motorizzati, sotto un sole concente che si fa sentire fin dalle prime ore di marcia.
Il percorso è in questo tratto una costante salita di media pendenza, poco affaticante se non per la lunghezza.
Passiamo attraverso alcuni piccoli boschi e, dopo circa un’ora e mezza di cammino, arriviamo in un’ampia piana verdeggiante, circondata da alberi e dai monti boschivi, dove si trova il lago Moo.
L’ambiente è particolarmente rilassante, e l’erba bassa e fresca fa nascer la tentazione di un appagante riposo. A destare da questi propositi ci pensa il vento, che soffia con modesta forza, ed il tempo divenuto ormai variabile e fresco, una volta fermi.
Senza arrestarci ci dirigiamo verso il centro della radura, passando in un pantano, fino a raggiungere il letto del lago; la vista è abbastanza deludente, ed il lago è una pozzanghera pressoché arida. Torniamo comunque suoi nostri passi, lasciando il pantano e tornando sull’erba bassa, per fermarci a mangiare un boccone in un posto più riparato.
Dopo un breve pranzo, riprendiamo il viaggio in direzione Rocca, attraversando da parte a parte l’ampio prato dove abbiamo desinato.
Il primo tratto è una discesa di circa 5 minuti alla quale, in base all’itinerario, doveva seguire una salita ripida lunga di egual tempistica; in realtà imbocchiamo la via errata e scendiamo parecchio di quota prima di accorgerci dell’errore. Ripariamo comunque in poco tempo allo sbaglio ed imbocchiamo la via corretta, affrontando la salita senza eccessivi problemi.
Continuiamo in un costante saliscendi fra boschi e sentieri sassosi più ampi, fino a che l’alternanza del sentiero non diventa un’effettiva salita lunga circa un’ora.
Anche in questo caso, la pendenza in se non si dimostra eccessivamente difficoltosa, ma la lunghezza della medesima rende il tutto più faticoso. Il clima è diventato decisamente fresco, ed il sole ormai non compare più se non come uno spettro nascosto da un fitto velo di nubi.
Terminata la salita, e raggiunto un tratto pianeggiante, deviamo, come previsto dalla guida, per poter osservare il lago Bino, od una parte del medesimo. Addentrandoci in un piccolo bosco arriviamo sul limitare di una misera spiaggia di terra e sassi larga si e no un metro, oltre la quale vi è un piccolo lago dall’intenso odore di alghe; sul versante opposto si para una ripida montagna che da l’impressione di esser franata da poco, in virtù della ciottolosità del suo versante.
Riposiamo e scherziamo per una decina di minuti prima di tornare sul sentiero “principale” e riprendere il cammino, ormai quasi a 3/4 della sua lunghezza.
Cavalli al pascolo e mucche iniziano a farci compagnia, seppur da lontano, e, dopo un bel po’, arriviamo nei pressi di una baita a Prato Grande.
Iniziano a vedersi i primi mezzi motorizzati dei cacciatori, dai quali escono i guaiti dei cani costretti in gabbie alte si e no due spanne, mentre i loro regali padroni si rilassano nella loro libertà di movimento o si godono un buon bicchiere di vino alla baita.
Senza nemmeno tentar di nascondere quanto schifo mi facciano queste persone (e non sarei sorpreso se questo mio giudizio nei loro confronti fosse trapelato, anzi ne sarei ben lieto) ci dirigiamo alla baita per una nuova piccola sosta.
Restiamo li per circa 20 minuti e riprendiamo il cammino, che da sentiero erboso diventa una più larga “strada” dissestata di terra battuta e sassi.
Il percorso prosegue in una costante discesa, che ci accompagnerà pressoché fino al termine dell’escursione.
Sottofondo sonoro, oltre al rombo dei motori, iniziano a farsi più consistenti gli spari dei cacciatori, che riecheggiano nel silenzio violato del bosco e della montagna.
Proseguiamo a lungo, facendoci non di rado da parte per far passare macchine e jeep, e con ottimo passo giungiamo al termine della strada dissestata, per iniziare poi il cammino su una lunga strada d’asfalto.
Scendiamo, nonostante sull’asfalto i piedi inizino a dolere, ed in circa un’oretta di marcia di ottimo passo terminiamo gli approssimativi 800 mt di dislivello affrontati durante la giornata, ed arriviamo nuovamente all’auto verso le 17.45.

Un’escursione molto piacevole, dai posti incantevoli e sovente inviolati dall’umana opera. La lunghezza è di poco più di 20 km, percorsi in circa 6 ore, soste comprese.
Unici lati negativi, fardello di ogni mia escursione fra i monti ove trovo respiro e quiete, sono come di consueto riconducibili all’uomo, stavolta anche fra i miei compagni di viaggio.
Non posso comunque che consigliare a tutti l’escursione, affrontabile anche con un allenamento minimo.

Di seguito le foto scattate. Buona visione

https://picasaweb.google.com/1052110328973...gCNbo6_qx2-HWEA
 
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